giovedì 22 agosto 2019

Io vengo dalla luna. Ovvero, come sopravvivere al gruppo whatsapp del corso pre-parto

Io non so se qualcuno se n'è accorto, ma non scrivo da un bel po'.
Beh, nel frattempo ho avuto un pochino da fare. Ho  spantecato molto, ma finalmente ho partorito 4kg di polpume, con ben due settimane di ritardo dalla data presunta (poi scriverò un capitolo a parte sul momento in cui ti chiedono la data presunta del parto, su quando tu orgogliosamente e stranamente la sai come quando ti interrogava la prof di storia e ti chiedeva una data precisa e tu inspiegabilmente ti ricordavi proprio quella e ti si allargava un grande "afammocc!" sul viso, ma poi subito dopo ti chiedono "Ma questa è già con la settimana che si prende il ginecologo?"...cioè, in che senso?!!! Non lo so, è quella che ho dato all'INPS per il bonus bebè! Dimostrando inequivocabilmente un neo grosso quanto tutti quelli di Vespa messi insieme).

Insomma, dicevo, è nata Irene e prima o poi farò un post semi-serio sul parto e ciò che è successo dopo. Devo ancora elaborare. In tutti i casi, mentre finalmente ricomicio a scrivere, "moto perpetuo Irene" è qui vicino a me che vi saluta cacciando la lingua (non è già così spiritosa, è che a due mesi i bimbi lo fanno sempre, anche se inevitabilmente quando lo fa a me, io, come una riconglionita, faccio lo sguardo arrabbiato e le dico "Cacci la lingua a mamma?! Disgrazieta maledetta! Nossifa!". Tranquille, lo farete o lo avrete fatto anche voi, ne sono certa!)



Oggi, però, voglio fare un salto indietro nel tempo e raccontare il mio incontro/scontro con il corso pre-parto. Confesso di esserci andata già con molti pregiudizi, memore di tutte le mie amiche impazzite appresso ai gruppi whatsapp dei corsi pre-parto (sì, lo so, ancora devo vedere quelli delle mamme di scuola!). E confesso anche che quando sono andata per iscrivermi e mi hanno detto che erano già al quarto incontro, ma avrei potuto comunque inserirmi in corsa, ho pensato che avevo scansato alla grande la formazione del gruppo whatsapp. Evvai!
Invece, alla fine dell'incontro una della future mamme, la più agguerrita di tutte, ci ferma: "Aspettate! Datemi i numeri che dobbiamo fare il gruppo! Abbiamo sempre rimandato, ma ora dobbiamo farlo!" "Doh!" Mi chiedo ancora adesso perchè abbiano sempre rimandato aspettando il quarto incontro per formarlo. Insomma, non ho avuto scampo. 

E da lì via con "Buongiornissimo" e "Buonanottissima", ma anche domande ansiogene tipo:"Stavo sbucciando le carote e mi è andato a finire un pezzettino di buccia nell'occhio. Ho preso la toxoplasmosi secondo voi?" con la mia risposta sdrammatizzante:"Buahahahah",  convinta che stesse scherzando. Poi ho capito che faceva sul serio e mi sono affrettata a scrivere:"Scusa, ho sbagliato chat!". Oppure una volta mi sono trovata il cell invaso da foto di cassetti aperti pieni di abiti per neonati rigorosamente sterilizzati e incellofanati. Per chi postava le foto mancavano almeno tre mesi al parto, a me ne mancava uno e non avevo manco i cassetti. Giuro. E ricordo anche una sequenza infinita di messaggi vocali e foto di prodotti su come preparare il capezzolo, sì il capezzolo, alla boccuccia dei nostri fantastici bimbetti tanto teneri. Senza pensare che quando hanno fame si trasformano in Regan McNeil e in mancanza di un esorcista nelle vicinanze (in realtà io ce l'avrei, ma questa è un'altra storia), si avvinghiano a qualsasi cosa abbiano a portata di bocca. Dita, ciucci, nasi, guance.  Quindi, tranquille, il vostro capezzolo rimpiangerà i tempi in cui facevate giochi erotici con i vostri compagni! Questo ho evitato di scriverlo nel gruppo. Già avevano mal digerito il mio "buahahaha" sulla questione della carote. 
Ma la volta in cui mi sono sentita veramente una mamma che viene da Marte è quando hanno chiesto:"Ma voi avete preparato il sacco nascita?" Il saccoche??? Lì ho optato per l'aiuto da casa. Ho chiesto ad amiche già mamme e ho scoperto un mondo fatto di cose che voi umani non poreste neanche immaginare. E quando l'ho scoperto mi sono vergognata di me stessa e ho deciso di avvalermi della facoltà di non rispondere.  Per fortuna l'ospedale in cui ho partorito non  prevedeva cambi portati da noi mamme col neo. 

Perchè non ne sono uscita vi chiederete...beh! Credetemi, non è facile. E a dirla tutta ci sono ancora dentro. Perchè poi alla fine ci rincoglioniamo tutte, pur conservando la nostra personalità. Continuo a non rispondere quando si parla di cuscini per l'allattamento e di assorbenti per il capoparto, ma rispondo sempre presente quando ci mostriamo le foto dei nostri tesori. Sarò pure una mamma col neo, ma ho spantecato molto per partorire 4kg di polpume. L'aggia fa' vere'!

p.s. A parte l'ironia, consiglio a tutte e tutti di partecipare al corso di preparazione alla nascita. Non prepara mai veramente alla nascita, ma ti dà l'impressione di farlo. Ed è già un buon inizio.