venerdì 14 giugno 2019

Sarà tutto rose e fiori...comprese le spine!

I capelli sono più lucenti. 
Hai i tratti del viso più morbidi.
Hai la pelle più luminosa.
Hai una luce negli occhi nuova, meravigliosa. 
Hai un sorriso che dice tutto!

Questo, i primi mesi. Anzi, i secondi tre, perchè nei primi tre probabilmente starai vomitando anche l'anima quando meno te lo aspetti, tipo quando passi davanti ad un bar per l'odore del caffè, tu che fino a un momento prima prendevi anche dieci caffè al giorno, tra necessità e compagnia. 

Diciamo che lo stato di grazia è riservato soprattutto tra quarto e sesto mese. Fino a quel momento, per le più fortunate perchè conosco anche chi ha vomitato per tutti e nove i mesi, è tutto rose e fiori.
Devi solo sottoporti a milioni di analisi che ti faranno rimpiangere le zanzare estive per quanto sangue doni alla causa, devi solo prendere un po' di pillole, ma niente di insopportabile: acido folico, vitamine di cui una al sapor di pesce terribile che ti risale come manco i perperoni fritti a mezzanotte (cosa che ho sempre digerito benissimo tra l'altro), ferro. Ma, ripeto, nulla di insopportabile.


Ci sono però cose che, voglio giurarci, non vi hanno mai detto. Dolori di cui non vi hanno riferito e io non vedo l'ora di colmare questa lacuna, perchè una mamma col neo non può pensare che sia tutto splendido splendente, ma deve sapere che di splendente alla fine rimarranno solo i capelli. Forse.

Man mano che il pancione cresce sapete dove si poggerà? Sull'osso pelvico. Si proprio lì! Esattaemente lì da dove uscirà la creatura. Che se volete evitare di pensarci che debba uscire da lì, arrivando incoscienti al fatidico giorno del "respira, spingi, respira, spingi", non è possibile! Avrete un dolore all'osso del pube che vi ricorderà ogni giorno che a breve sarà "lei" la protagonista e non potrete sottrarvi. Ebbene, la prima volta che l'ho provato pensavo di morire. Non riuscivo a camminare, a girarmi nel letto, ad alzarmi dal letto. E ho maledetto tutti coloro che mi dicevano che la gravidanza è uno stato di grazia. E grazie 'e fa' a Maronn'  e io sicuramente non lo sono. 
Ho addirittura visto che al policlinico esiste un centro per il dolore pelvico cronico. Questa cosa mi ha spaventato molto quando l'ho vista. E non ve la racconta nessuno. O, almeno, a me non l'hanno raccontata. 


Nelle ultime settimane, inoltre, soprattutto se si partorisce col caldo,  mantenere una certa femminilità  sia nell'abbigliamento che nella camminata è un'impresa ardua assai. Ti senti un giglio alzato da ubriachi (consentitemi l'omaggio ai miei amici barresi). I piedi che hai cercato anche di curare  per averli pronti al sandalo estivo, ora vorresti coprirli con le tue adorate Dr. Martens viola invernali che ormai non ti entrano più: non sono piedi gonfi, sono delle zampogne vergognose che non sai come nascondere. E non lo fai  sia perchè per la panza non riesci più ad allacciarti le scarpe e poi  perchè il caldo ti fa perdere ogni inibizione. Senza scuorno proprio. Porti in giro piedi e caviglie a palla come se fossero quelli di Charlize Theron. Tanto ti hanno detto che la gravidanza è uno stato di grazia. Quindi puoi permetterti tutto. Ma siamo proprio sicure?

In tutto ciò non ti senti un'eroina a sopportare tutto ciò, solo una da compiacere, e i veri eroi sono i nostri compagni che ci vedono belle anche così. Confermandoti che la paternità rincoglionisce almeno quanto la maternità e la nonnità.

Per quanto riguarda noi, invece, voglio dedicarci una citazione del grande Enzuccio Avitabile:"P'ammore d'a rosa, si sopportan'e spine..."
Nulla di più vero, amiche mie. Nulla di più vero.